lunedì 14 settembre 2015

dalla mia cucina toscana: la sbroscia

Si usava il termine "sbroscia" per minestre di poca sostanza consumate per riscaldarsi e calmare la fame e spesso erano l'unico piatto che si consumava per cena, magari accompagnato con un po' di pane cotto nei forni a legna ed un bicchiere di vino fragolino, anche quello era il vino della povera gente.

Non c'è per questo piatto una ricetta precisa, si andava nell'orto a cercare verdure e con l'aggiunta di patate, al mattino presto si mettevano a cuocere nel camino o sulla stufa a legna tutte le verdure tagliate grossolanamente con le patate intere, in abbondante acqua.

Quando le patate erano cotte si mettevano in un piatto e con i rebbi di una forchetta si schiacciavano aggiungendole di nuovo alle altre verdure.

Poi le donne lasciavano la casa per andare a lavorare nei campi o nei boschi e la "sbroscia" continuava a cuocere in un angolo del camino o sulla piastra della stufa a legna finché il fuoco, non più alimentato si esauriva.
Veniva bollita per ore, le verdure si disfacevano e diveniva densa.

Forse per dei cavatori era un piatto troppo povero ma io lo trovo assai buono e lo consiglierei per cena dopo pranzi pesanti.



per chi volesse provare  scrivo gli ingredienti che ho usato ieri

La sbroscia

Ingredienti:

5 patate medie,
3 coste di sedano verde comprese le foglie,
un mazzetto di bieta, 
alcune foglie di cavolo nero (o verza), 
Una manciata di fagiolini.
2 carote,
1 cipolla (o porro)
basilico,
poco finocchio selvatico.

Si può aggiungere un pugno di fagioli freschi oppure ammollati.

Si mettono le verdure tagliate in acqua bollente e quando le patate sono cotte si schiacciano e si rimettono in pentola.

Si lascia sobbollire per minimo 3 ore su fiamma molto bassa fino a quando il tutto si fa cremoso.

Naturalmente se fatto con verdure dell'orto appena raccolte il risultato sarà migliore.

Volendo si può aggiungere nel piatto un cucchiaio di olio extravergine


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